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Adagiata su un poggio ai piedi di Monte Averna, sembra sia stata fondata intorno al VII a.C. da popolazioni sicule lì rifugiatesi a causa delle pressioni dei primi colonizzatori greci.
Passata ai Bizantini dopo la caduta dell'Impero Romano fu rinominata Kabbtih.
Divenne infine città demaniale.
Importanti segni di queste dominazioni si rivelano ancora oggi: la piccola cittadina, sede nel tempo di numerose chiese e monasteri, offre infatti, all'ammirazione del visitatore, il Collegio delle Figlie di Maria cui è annessa la Chiesa di S. Antonio Abate, che custodisce una bella tela settecentesca di Giacinto Platania; la Chiesa Madre, dal bel portale Gotico del 1234, rimaneggiata nell'ottocento da Pietro Del Campo; la Chiesa di san Giacomo, del XVI sec. ed ampliata nel 500 che accoglie nel suo interno una gaginesca Madonna del Soccorso.